venerdì 16 maggio 2014

La ferrovia in Asia Minore


"[...]<<il vero colpo di genio è qui, tutto un sistema di ferrovie che attraverserebbero l'Asia minore da un capo all'altro [...] non c'è neppure una strada carrozzabile [...] immaginate quale rivoluzione si produrrebbe, se le strade ferrate arrivassero fino ai confini del deserto!>>. [...] sarebbe stato prudente limitarsi a iniziare soltanto il ramo principale, la linea da Bursa a Beirut, attraverso Ankara e Aleppo. Più tardi si penserebbe alla diramazione da Smirne ad Ankara, e a quella da Trebisonda ad Ankara, attraverso Erzerum e Sivas." (pp. 57-58)

L'ingegnere George Hamelin sta pensando a vari modi per investire su un territorio poco sfruttato qual'era quello dell'Asia Minore. 
In quegli anni infatti il territorio che oggi si estende tra Turchia, Siria e Libano era tecnologicamente molto arretrato.
Saccard si fa quindi entusiasmare dall'idea delle ferrovie e dai possibili guadagni che essa frutterebbe.









Il percorso ferroviario teorizzato da George Hamelin. Le regioni interne dell'Asia Minore erano all'epoca enormi spazi disabitati.


Siamo in un periodo in cui le strade ferrate in Europa sono in costante sviluppo.
La prima linea ferroviaria era stata inaugurata nel 1825 in Inghilterra, la Francia ne completerà una nel 1832 (Saint Etienne - Lione), l'Italia dovette aspettare il 1839 con la Napoli - Portici.
Le ferrovie venivano viste come un nuovo metodo per estendere i confini e collegare mondi tra loro lontani e con la complicità della rivoluzione industriale le reti ferroviarie si diffusero a macchia d'olio in Europa come in America nel giro di pochi decenni.

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