domenica 15 giugno 2014

Indice


Introduzione al romanzo

Armi

Il cannone di Krupp
Il revolver


Grandi Opere

Il Canale di Suez

Innovazioni

Il telegrafo
Il parafulmine
La seta a Parigi
Illuminazione a gas
La stufa a legna


Trasporti

Trasporti pubblici, l'omnibus
La ferrovia in Asia Minore
Trasporti pubblici, la Victoria
Locomotiva a vapore
Il piroscafo


Extra

Il Politecnico di Parigi
La creazione dei lingotti
Citazioni varie (telegrafo, lana, treno)


Abbecedario


A: Asia Minore
B: Borsa
C: Canale di Suez
D: Denaro
E: Esposizione Universale
F: Ferrovia
G: Gas
H: Hamelin, George (personaggio)
I:   Ispezione
L:  Locomotiva
M: Miniera
N:  Napoleone
O: Omnibus
P:  Parafulmine
Q: Qualifica
R:  Revolver
S:  Seta
T:  Telegrafo
U:  Universale (Banca, Esposizione)
V:  Victoria (carrozza)
Z:  Zola, Emile (autore)

Il prosciugamento dei terreni


"[...] Saccard, che era in Olanda impegnato ancora una volta in un'impresa colossale: il prosciugamento di immense paludi; un piccolo regno conquistato al mare, con un complicato sistema di canali." (p.280)


"[...] grazie al gran numero di nuove braccia, grazie soprattutto alle macchine, si lavorerà soltanto quattro ore al giorno, forse tre, e quanto tempo si avrà, allora, per godersi la vita! Non sarà una caserma, la città futura [...]" (p.277)
"La polizia si accertò dell'effettiva partenza di Saccard, che andò in Belgio con un treno di notte." (p.274)

lunedì 9 giugno 2014

Il revolver


"[...] Mazaud giaceva riverso sul divano, con la testa fracassata da una pallottola, la mano stretta sul calcio del revolver [...]" (p.253)

I primi revolver, o rivoltelle, ebbero una grande diffusione dalla metà dell'Ottocento per la loro maneggevolezza e per la loro veloce ricarica dopo ogni colpo.
Già verso la fine dell'Ottocento erano apparse i primi revolver a "doppia azione" in cui il grilletto serviva anche ad armare il "cane".


Revolver del 1851.


"Madame Caroline, sbigottita, telegrafò la sera stessa al fratello, che era a Roma, e, tre giorni dopo, Hamelin sbarcava a Parigi." (p.236)